Vengono riaperti i termini per la “rottamazione-ter”: i contribuenti che hanno aderito entro il 30 aprile scorso e non hanno pagato la prima o unica rata scaduta lo scorso 31 luglio, possono rimettersi in regola, saldando quanto dovuto entro il prossimo 30 novembre. Dal 1 gennaio 2020, invece, partira' la stretta sulle indebite compensazioni: quando l'importo annuale del credito supera i 5 mila euro, la compensazione non sara' piu' automatica, ma potra' avvenire solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui emerge il credito stesso. In aumento anche le limitazioni e le sanzioni. Per i contribuenti che applicano gli ISA, slittano al 2020 i versamenti della prima e seconda rata dell'acconto dell'Irpef, dell'Ires e dell'Irap, mentre cambiano le norme sul pagamento dell'imposta di bollo sull'e-fattura: dal 2020, in caso di ritardato, omesso o insufficiente versamento, dopo 30 giorni dalla comunicazione dell'Agenzia delle Entrate la somma verra' iscritta a ruolo a titolo definitivo. Inasprite le pene per gli evasori fiscali, anche se il pacchetto non entrera' in vigore prima della conversione in legge del decreto: per alcuni reati fiscali si arriva alla reclusione fino ad 8 anni se le somme evase superano i 100mila euro. Sempre dal 1 gennaio 2020 in appalti e subappalti decorrera' l'obbligo per il committente di versare ritenute e compensazioni trattenute dall'impresa appaltatrice e dalle imprese subappaltatrici ai lavoratori direttamente impiegati nell'esecuzione dell'opera o del servizio, cosi' come si applichera' il regime del reverse charge contro l'illecita somministrazione di manodopera.
Dal primo luglio 2020 partiranno poi gli incentivi all'uso di carte e bancomat: scendera' da 3mila a 2mila euro il tetto per le transazioni in contanti, per poi diminuire ancora a mille euro dal 2022, con sanzioni di pari importo al limite per chi lo supera; i commercianti che non accettano pagamenti elettronici incorreranno in una sanzione di 30 euro, piu' il 4% della somma pagata dal consumatore, mentre gli esercenti attivita' di impresa, arte o professione otterranno un credito d'imposta pari al 30% del costo delle commissioni addebitate sui pagamenti eseguiti con carte di credito, di debito o prepagate da parte di consumatori finali, ma solo se non si superano i 400mila euro di ricavi o compensi all'anno.